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Il Cardinale Alberoni e la famiglia Farnese

Intervista ai protagonisti

 

La famiglia Farnese ha antichissime origini abitò in un primo tempo in un territorio conosciuto con il toponimo di Farnetum (termine che molto probabilmente sta alla base del casato, significa "querceto" in latino). L'unica cosa che possiamo accettare con un certo grado di sicurezza è che a partire dal XII secolo, quando si diffuse in Italia l'uso dei patronimici, essi adottarono il nome di uno dei loro più antichi possedimenti.

 

Le fortune del casato dei Farnese hanno realmente inizio con l'elezione al papato di Alessandro, con il nome di Paolo III (1534), il quale nomina il figlio Pierluigi duca di Parma e Piacenza.

Piacenza è l'avamposto militare, roccaforte in riva al Po, dello Stato farnesiano. I Farnese sono imparentati con la grande aristocrazia romana, sostenuti dalla Spagna e dalla Chiesa.

 

 

 

Francesco Maria Farnese (1678-1727) diventa duca nel 1694, quando non ha ancora compiuto 17 anni. Sposa nel 1795 la cognata Dorotea Sofia di Neoburgo, la cui figlia di primo letto, Elisabetta, grazie al Cardinale Alberoni, diventa Regina sostituendo spesso il marito, Filippo V, nelle decisioni importanti.

Nel 1690 Alberoni è molto ben voluto dalla famiglia Farnese e da questa viene appoggiato per la nomina a prevosto della parrocchia dei Santi Nazario e Celso ( chiesa dove è stato battezzato). Riceve inoltre alcuni incarichi esplorativi presso il maresciallo francese Catinat, che a quel tempocomandal'esercito franco-ispano, calato in Italia per la guerra di successione spagnola.

Il duca Francesco si trova al centro della vasta scena politica europea e per la tutela degli interessi del casato, ha urgente necessità di trattare con il generale Vendome e affida il compito al vescovo di Borgo San Donnino; il vescovo porta come aiutante Giulio Alberoni che si rivela sveglio, preparato con una giusta dose di ambizioe e soprattutto un diplomatico nato.

 Alla fine del 1703, ammalatosi il Roncovieri, Alberoni rimase solo a rappresentare il duca presso l'esercito francese, con l'incarico di impedire invasioni nel territorio del ducato. Per il carattere allegro, franco e leale, e per il suo fine senso pratico il giovane abate divenne il confidente del Vendôme, il quale lo volle con sé in Fiandra e lo ebbe prezioso consigliere nella lotta.

Nel 1710, il generale era inviato a guidare gli eserciti che operavano nella Spagna, e Alberoni lo seguiva. Così potè avvicinare Filippo V e fu da lui preso a benvolere; talché quando nel 1712 il Vendôme morì, il cardinale rimase alla corte spagnola e iniziò il periodo decisivo della sua carriera. Il duca Farnese lo riconobbe come suo rappresentante a Madrid; ma egli fece molto di più. Morta, nel 1714, Maria Luisa di Savoia moglie di Filippo V, seppe ben lavorare a corte e sull'animo del Re e  la nuova sposa fu proprio la principessa Elisabetta Farnese

Per saperne di più clicca sul link sottostante:

 

http://www.treccani.it/enciclopedia/giulio-alberoni_(Enciclopedia-Italiana)/

 

 

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